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PAZZA IKEA

Pubblicato da Gianni su 29 Agosto 2012, 14:28pm

Quest’anno le ferie le abbiamo trascorse in città ed è stato bellissimo.
Non per risparmiare perché siamo ricchi di famiglia.
Io per avere un po’ di tempo per aprire un nuovo blog in cui spiegare con parole semplici come sia riuscita l’economia a strangolarci più della politica, della corruzione, delle mafie e del papa. E mia moglie per tentare di rivedere Chocolat o qualsiasi film d’amore.
Allora un bel giorno d’agosto siamo andati da Ikea.
Noi non andiamo da Ikea a prendere il fresco o a portare i bambini allo smoland o a mangiare polpettine di renna in succo di mirtilli.
Anche perché ci stanchiamo presto di guardare le librerie Billy e le nuove stoffe dei divani Ektorp.
Noi all’Ikea andiamo a comprare le piantine di orchidee perché durano tanto anche se, quasi sempre, le abbandoniamo da qualche parte all’uscita per scappare via spaventati dalla coda alle casse.
Da Ikea quel giorno c’era tutta la Terronia. Incuranti dell’imminente fine del mondo.
Te ne accorgevi già al parcheggio che c’era stato un esodo biblico allorquando una signora, dopo averci avvistati e rincorso, tentava di sfondare il vetro posteriore con le nocche delle mani per richiamare l’attenzione e chiedere, a gesti, se stavamo arrivando o andando via. Quando io, a gesti, rispondevo che eravamo appena arrivati lei, sempre a gesti, ci mandava a fanculo.
Comunque a giudicare dall’abbronzatura e dai SUV nuovi di zecca che giravano in tondo in cerca di un posto molti, secondo me, provenivano direttamente dal mare per concedersi una giornata di vera vacanza in città lontani dall’acquagym e dagli animatori a caccia di partecipanti alla caccia al tesoro.
C’erano intere famiglie con tanto di nonni e nipotini.
Ma buona parte era costituito da donne incinte venute per scegliere la cameretta dei bambini tenendosi il pancione con una mano e divorando muffin con l’altra mentre il marito misurava i mobili con il metro di carta e prendeva appunti con la matita piccolina di Ikea appoggiata all’orecchio come un salumiere.
Io pensavo: come si fa a fare figli di questi tempi ed a pensare di comprare una cameretta?
E’ come comprare una nuova gabbia al pulcino appena nato per farlo diventare un pollo grande e grosso da offrire a Monti & C. per farne un pollo alla diavola.
Prima di tornarcene a casa siamo andati a comprare mozzarella e prosciutto.
Il prosciutto crudo è sempre salato.
Lo so che voi comprate quello buono e solo quando è al punto giusto cioè al centro e ci spendete un sacco di soldi per due etti di Parma o San Daniele.
Ma io dei salumieri non mi fido.
Vi riempiono di chiacchiere dicendovi che il grasso è la parte migliore e così vi lasciano anche un po’ di cotenna attaccata al grasso della fettina. Roba da farci i fagioli con le cotiche.
Lo paghi come un San Daniele e ti danno un San Gennaro.
Ecco perché a volte è meglio il prosciutto cotto. Gran biscotto.
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